LACRYMA CHRISTI DEL VESUVIO BIANCO DOC

Vino dal nome prestigioso e dall’origine che si perde nella leggenda: Dio pianse nel ritrovare il golfo di Napoli, un lembo di cielo sottratto a Lucifero e, laddove le sue lacrime caddero, nacque la vite del Lacryma Christi.

Considerata la natura straordinaria del territorio, ricchissimo di cenere frammista a lava e lapilli, tra cui a fatica si inerpica la vite, non è possibile ignorare tanta forza della natura nell’espressione di aromi e sapori.

DENOMINAZIONE
Lacryma Christi del Vesuvio DOC Bianco

VITIGNO
Coda di Volpe 100%

VIGNETO E TERRENO
L’area del Vesuviano è caratterizzata da suoli vulcanici, sciolti, molto ricchi in minerali e ben drenati. L’esposizione è principalmente a Sud-Est su un’altitudine di 170 m s.l.m. La densità d’impianto è di cica 2.500 ceppi/ettaro e i sistemi di allevamento sono la raggiera e la spalliera con potatura a guyot.

ETA’ DEL VIGNETO
In media 15 anni.

PERIODO E SISTEMA DI RACCOLTA
Prima metà di ottobre, raccolta manuale.

VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO
Vinificazione classica in bianco in serbatoi di acciaio a temperatura controllata.
Affinamento in bottiglia per almeno un mese.

FORMATI SPECIALI

0,375 lt

LACRYMA CHRISTI DEL VESUVIO BIANCO DOC

IL COLORE
Giallo paglierino.
IL PROFUMO
Sentori di frutti maturi, pesca gialla, pera, aroma tipico di liquirizia e sentori minerali.
IL SAPORE
Vino di struttura equilibrata, in bocca riemergono i sentori di frutta fusi perfettamente con le note minerali.

ABBINAMENTI
Antipasti

  • Finger food, insalate di mare.

Primi piatti

  • Portate a base di pesce e crostacei.

Secondi piatti

  • Calamari alla griglia, polipi, e pesci bianchi al forno.

 

ATTITUDINE ALL’INVECCHIAMENTO
15 anni e oltre
TEMPERATURA DI SERVIZIO
12-13 °C

LACRYMA CHRISTI DEL VESUVIO BIANCO DOC

La Denominazione di Origine Controllata Vesuvio, riconosciuta nel 1983, fa riferimento all’ampia fascia che si sviluppa Pompei alle pendici del vulcano, zona di straordinario fascino paesaggistico.

Il vino Lacryma Christi ha denominazione antica, che si perde nella leggenda.

Il nome si deve ad un mito da sempre tramandato. Si narra che il Signore, riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gl’inferi, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacryma Christi.
Storicamente il vino, già famoso presso gli antichi Romani, deve la sua fama e il nome ai monaci che, a partire dal Medioevo, per secoli lo produssero stillando la lacrima dalle uve raccolte nelle vigne vesuviane.

La storia della regione Campania, la Campania Felix dell’epoca romana, deve la sua feracità al Vesuvio, dio e demonio di questa terra, per la sua attitudine ad alimentare la vita e ad un tempo a distruggerla.

La presenza del Vesuvio ha avuto influenza determinante sulla ricchezza mineralogica dell’intera area, e di conseguenza sui frutti della terra.

L’influenza del mar Tirreno e del complesso vulcanico, l’orografia del territorio e l’esposizione prevalente dei vigneti, localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato, luminoso, favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive dei vitigni autoctoni, in particolare il Piedirosso e la Coda di Volpe o Caprettone.