La Denominazione di Origine Controllata Vesuvio, riconosciuta nel 1983, fa riferimento all’ampia fascia che si sviluppa Pompei alle pendici del vulcano, zona di straordinario fascino paesaggistico.
Il vino Lacryma Christi ha denominazione antica, che si perde nella leggenda. Il nome si deve ad un mito da sempre tramandato.
Si narra che il Signore, riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gli inferi, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacryma Christi.
Storicamente il vino, già famoso presso gli antichi Romani, deve la sua fama e il nome ai monaci che, a partire dal Medioevo, per secoli lo produssero stillando la lacrima dalle uve raccolte nelle vigne vesuviane.
La storia della regione Campania, la Campania Felix dell’epoca romana, deve la sua feracità al Vesuvio, dio e demonio di questa terra, per la sua attitudine ad alimentare la vita e ad un tempo a distruggerla.
La presenza del Vesuvio ha avuto influenza determinante sulla ricchezza mineralogica dell’intera area, e di conseguenza sui frutti della terra. L’influenza del mar Tirreno e del complesso vulcanico, l’orografia del territorio e l’esposizione prevalente dei vigneti, localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato, luminoso, favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive dei vitigni autoctoni, in particolare il Piedirosso e la Coda di Volpe o Caprettone.